LA DIETA ALCALINA

Pubblicato il 03/10/2016


Conoscere il funzionamento chimico dell’organismo e degli alimenti per riportare in equilibrio il corpo. Questo il principio alla base del regime alcalino, che mira a eliminare infiammazioni e disfunzioni e che presuppone la conoscenza degli alimenti e delle loro caratteristiche

Il principio di base
"Equilibrare il pH nell'alimentazione per riacquistare tono e vitalità". Questo il principio alla base della Dieta Alcalina, che parte dal presupposto che le abitudini alimentari e il tipo di vita che conduciamo alterano l'equilibrio acido-basico dell'organismo, che tende progressivamente verso l'acidificazione, non riuscendo più a neutralizzare e a eliminare gli acidi. Da qui l'origine di alcuni disturbi e malattie: mancanza di energia, tendenza alla depressione, infiammazioni, dolori articolari, indebolimento di denti e capelli, disturbi del sonno, tra gli altri. Per far funzionare al meglio i processi vitali, secondo questo regime, è necessario portare il ph dell'organismo (l'unità di misura del grado di acidità e alcalinità) al valore 7, l'equilibrio acido-base. "Tale valore si può mantenere stabile adottando una dieta calibrata che tenga conto del carattere acido o basico degli alimenti", sostiene il dott. Christopher Vasey, medico naturopata e autore del manuale "La dieta alcalina" (edizioni Il Castello), che si rifà ai principi del metodo messi a punto dal dott. Robert Young.

Il funzionamento delle cellule
Le cellule e gli organi non possono funzionare se il loro ambiente non ha caratteristiche ben precise: essendo composti da liquidi, questi sono come la terra per le piante quindi necessitano di un pH il più possibile neutro. Le modificazioni possono avvenire perché certe sostanze (vitamine, minerali e oligoelementi) vengono a mancare o perché le stesse si trovano in eccesso, dunque le cellule sono sommerse dalle tossine che non riescono più a smaltire correttamente (uno dei motivi per cui la pelle si infiamma e invecchia precocemente). Alla base del regime alcalino, c’è dunque la convinzione che la cura di alcune lievi malattie e disfunzioni passa dalla cura del terreno che le ha causate.

Disturbi più frequenti causati dall’acidificazione dell’organismo
Astenia e assenza cronica di energia, affaticamento, tendenza alla depressione, gengive e denti deboli, capelli e unghie fragili, pelle secca e sensibile, dolore alle articolazioni, crampi e spasmi muscolari, facilità a contrarre infezioni.

Alimenti acidi, produttori di acidi e alcalini
Quando mangiamo consumiamo alimenti acidi, basici e produttori di acido. Dall'equilibrio o squilibrio che si crea tra loro durante un pasto dipenderà la quantità più o meno elevata di acidi al quale l'organismo dovrà far fronte. Se la quantità di alimenti acidi è ben controbilanciata da quella di alimenti alcalini, le basi neutralizzeranno gli acidi senza che si creino squilibri nell'organismo. Gli alimenti acidi si riconoscono dal gusto: limone, aceto, rabarbaro. Gli alimenti chiamati "produttori di acidi" o "acidificanti", non riconoscibili dal gusto perché sembrano neutri o basici, subiscono una trasformazione nell'organismo a livello digestivo o cellulare liberando numerosi acidi. Normalmente, in presenza di una quantità sufficiente di ossigeno e di enzimi (e dei loro attivatori, vitamine e oligoelementi), gli acidi vengono trasformati e non rimane più alcuna acidità alla fine della reazione. In caso contrario, se l'ossigenazione dei tessuti e gli enzimi scarseggiano, le trasformazioni non andranno a buon fine e ci sarà acidificazione e ciò che comporta.

TRATTO DA:

http://d.repubblica.it/beauty/2016/10/03/news/diet...